Per la produzione teatrale del 35esimo anno di attività, I Beccafichi porteranno in scena “Miseria e Nobiltà”, un classico della cultura teatrale tradizionale italiana e napoletana.
La scelta di questo pilastro della cultura napoletana è legata non solo alla drammatica attualità del divario tra “poveri” e “ricchi”, ma anche alla sua valenza globale. Fino a che punto siamo disposti a fingerci qualcosa che non siamo pur di sopravvivere? Qual è la valenza di sentimenti come l’amore e l’amicizia, o di valori come l’onestà, se lo stomaco è vuoto?
Cast: Ana Albom, Christian Gentili, Christophe Maris, Giorgio Ugazio, Ilaria Biancofiore, Lello Conte, Marco Miranda, Marzia Armaro, Massimo Maffioli, Mattia Codiroli, Paolo Colia, Renato Piccirilli, Rosa Sangiorgio, Serena Psoroulas
Regia: Enzo Scanzi
Aiuto regia e scenografia: Barbara Scanzi
Coreografia: Véronique Porta
Trama originale: Felice Sciosciammocca è uno squattrinato con un passato da playboy, separato dalla moglie Bettina, che vive alla giornata lavorando come scrivano e condividendo la casa con il figlio Peppiniello, la compagna Luisella, l’amico Pasquale, di professione fotografo ambulante, la moglie di quest’ultimo Concetta e la loro figlia Pupella. La vita grama delle due famiglie è scandita dalla cronica mancanza di cibo e soldi, il che le espone alle ingenti richieste del padrone di casa don Gioacchino, e le costringe a dover dare in pegno oggetti di vario genere per ottenere denaro in prestito.
La grande chance della vita sembra arrivare quando alla loro porta bussa il marchesino Eugenio Favetti. Il giovane è fidanzato con la bella Gemma, ma la sua famiglia si oppone all’unione, poiché la ragazza non è una nobile. Al contrario, il padre della ragazza, Gaetano Semmolone, un ex cuoco divenuto molto ricco avendo ereditato i beni del suo padrone, è felice di consentire al fidanzamento poiché imparentarsi con dei nobili sarebbe il suo sogno, tuttavia pretende di conoscere i parenti del giovane. Il marchesino dunque, in cambio di un cospicuo compenso, chiede a Pasquale, Felice, Concetta e Pupella di impersonare la sua famiglia.
Gaetano, favorevolmente impressionato dai “nobili” malgrado il loro savoir-faire non sempre impeccabile, acconsente al matrimonio tra i due giovani e persino a ospitare per due anni i suoi nuovi parenti. Poco dopo, però, una serie di equivoci ingarbugliano la storia.
Tutto terminerà felicemente