2009-2010 – Il Cappotto

Il Cappotto di Nikolai Gogol presentato dai Beccafichi nel 2009 e 2010.

Regia: Andrea Noce Noseda

Gli attori nel 2010: Fortunato Casile, Christophe Maris, Gabriele Valletta, Elisabetta Vannoni, Lisa Fiori, Simon Hofstetter, Rosa Sangiorgio, Anna D’Aloia, Fabio Stefanini.
Gli attori nel 2009:Fortunato Casile, Christophe Maris, Gabriele Valletta, Elisabetta Vannoni, Lisa Fiori, Simon Hofstetter, Simona Croce, Anna D’Aloia, Zeno Monotti.

La storia:
Il cappotto è una pièce teatrale tratta dall’omonimo racconto di Nikolai Gogol. È la storia di un impiegatuccio timido e bistrattato. Ha un sogno: un cappotto nuovo. Questo cappotto è, per il protagonista, ben più di un indumento. La riuscita sociale, la possibilità dell’amore, l’ipotesi di una vita più dignitosa sono celate in quel cappotto. Egli finalmente potrà indossarlo, anche se per poco. Gli viene rubato. Una congiura? Un caso? L’impiegato non sopravvive a questa perdita. Ritornerà però come fantasma, liberato dal peso della sua triste vita quotidiana ad assillare conla sua presenza tutti coloro che gli avevano reso l’esistenza impossibile: i burocrati, i superiori, i parigrado gelosi. Quei poco umani personaggi che non sapevano accettare la sua, invece grande, umanità. Con garbo, ironia e divertimento metteremo in scena uno spettacolo pieno di umore e di malinconia. Personaggi estremamente umani come Akakij (il protagonista) si alternano a personaggi quasi caricaturali quali il sarto a cui Akakij fa confezionare il cappotto, oppure al Sindaco, il quale adora sentirsi chiamare eccellenza. Una messa in scena semplice e diretta, in cui la quarta parete del teatro più classico viene eretta e abbattuta con libertà dagli attori che di quando in quando si rivolgono al pubblico. Copioni che, lanciati dalle quinte, volano sul palco quando una battuta viene dimenticata o travisata creando situazioni assurdamente comiche. Poca scenografia a creare le tante atmosfere e i tanti ambienti in cui si svolge la pièce. Tavolini traballanti, lisi cappotti, un attaccapanni tarlato. Unico a brillare è il cappotto nuovo del protagonista. La burocrazia, la mancanza di umanità che crea la gerarchia, l’invidia reciproca nella scarsità di mezzi, il sogno di riuscire a costruirsi una vita. Temi forti ed attuali trattati con leggerezza. Il Cappotto è una pièce ideale da mettere in scena con attori non professionisti: possono sperimentarsi tanto nel far ridere quanto nel far commuovere, alle prese con un classico che parla attraverso la voce di un semplice ed umile impiegato. Le scene offrono una varietà di situazioni in cui lanciare la propria voglia di mettersi in gioco.