2016 – Resti Umani

La città, il lavoro, il tempo che vola, l’autenticità.
L’amicizia, gli istinti, il bisogno di attenzioni, la solitudine.
L’amore.
Col ritmo frenetico che distingue il racconto di Fraser, I Beccafichi portano in scena uno spettacolo caleidoscopico, i cui i personaggi cercano amore, trovano sesso e in mano restano lattine di birra. Su tutto domina la gravità che schiaccia verso il basso speranze, desideri, sogni.

David è un ex attore televisivo, ora cameriere, che flirta cinicamente con un suo collega adolescente, Kane, indeciso tra erotismo e videogiochi. Candy, coinquilina ed ex fidanzata di David, recensisce libri e si divide tra Robert, barista playboy, e una romantica insegnante lesbica, Jerri, preda dei suoi istinti. Bernie è l’inquieto e fedifrago miglior amico di David. Benita è una puttana sensitiva che racconta in chat leggende urbane come fossero favole nere. Sulle loro notti, in un’imprecisata metropoli, incombe brutale un serial killer che fa a pezzi giovani donne sole. Un ribollire di generi, dunque, la velocità della sit-com, la spregiudicatezza del pulp, la tensione del thriller, il voyeurismo dello splatter, per una commedia nera e abrasiva.

Brad Fraser, controverso e spudorato drammaturgo canadese classe 1959, dalla visione dissacrante sulla realtà contemporanea, scrive quest’opera a trent’anni. Il successo internazionale arriva nel 1992, Time lo consacra uno dei dieci migliori testi teatrali e in Italia viene presentato in una memorabile edizione del Teatro dell’Elfo.

(Parte del testo è stato tratto dalla recensione pubblicata su ‘PAC’ – Magazine di arte e culture, relativa alla messa in scena di quest’opera al teatro delle spiagge di Firenze ad aprile 2016).